giovedì 3 aprile 2014

Monocero


Uidrò (dalla trasposizione fonetica dell’inglese We draw) è la mostra di illustrazione a cura de L’imbuto che verrà ospitata da 5 al 27 aprile 2014 dal Museo Ettore Archinti di Lodi e che per questo primo appuntamento ha preso come tema il Bestiario Medievale, testo antico che descrive tutte le specie animali (reali e immaginarie) con le rispettive virtù fisiche, morali e allegoriche.

Insieme a me ci saranno:Arianna Vairo, Beppe Giacobbe, Carlotta di Stefano, Cristina Spanò, Daria Gatti, Giacomo Bagnara, Guido Scarabottolo, Miss Goffetown, Ruggge, Sbrama e Viola Nicolai e l’installazione del collettivo Studio Fludd

Il catalogo della mostra (acquistabile presso il Museo Ettore Archinti, nelle librerie di Lodi e presso la libreria B**k di Milano) comprenderà oltre alle immagini i testi in latino del Bestiario di Aberdeen tradotti in italian.

QUANDO: 5 – 27 aprile 2014
OPENING: 5 Aprile | 18,00
DOVE: Museo Ettore Archinti | viale Pavia 26, Lodi | mappa

domenica 27 ottobre 2013


Nurant N°14 A pag 65 ci sono anche io
Un grazie ai ragazzi di Nurant
www.nurant.it

QUI potete sfogliare il numero online, mentre QUI poteve vedere le mie illustrazioni.

Quando mi è stato detto che il tema sarebbe stato "Intolleranze alimentari" la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il cannibalismo. Ma non saprei esattamente il perché… Credo mi abbia affascinato il corto circuito che si innesca, in relazione al tabù del consumo di carne umana, tra quello che non riesci/puoi/dovresti mangiare. L'incapacità di nutrirsi di qualcosa non per una intolleranza alimentare vera e propria ma per una sorta di intolleranza alimentare culturale.

Nell'inverno del 1609 a Jamestown in Virgina, il primo insediamento coloniale inglese in America del Nord, ci fu una terribile carestia che porto i coloni, una volta finite le provviste, a mangiare i propri cavalli, poi gli animali domestici e infine i propri consimili. Qualche tempo fà gli archeologi hanno trovato il cranio e le ossa di una ragazza di 14 anni, di cui hanno anche riscostruito il viso, che presentavano evidenti segni che confermavano quello che fino a quel momento si era solo sospettato. Quel viso mi ha suggestionato abbastanza in relazione all'accaduto. Quanto ho pensato al cannibalismo il primo link mentale è stato il volto di cera di quella ragazza, e la sua cuffietta.

Nello specifico delle illustrazioni mi piaceva l'idea di raccontare la quotidianità di una giovane coppia di coloni nella propria cucina alle prese con la preparazione della cena, e solo alla fine mostrare cosa c'era per cena.
In un certo senso nutrirsi dei propri simili è come nutrirsi di se stessi.

venerdì 29 marzo 2013


Il mio piccolo contributo per il libro di un amico. COMPRATELO. E' Bello, e ha un titolo fenomenale.
Carlo Zambotti - "Servirà qualcuno che ci legga alla fine"
Gorilla Sapiens Edizioni

http://www.gorillasapiensedizioni.com/autori/carlo-zambotti